
Domenica 21 agosto 2022, l’occasione di una stupenda giornata di sole unita all’idea di fare una gita con la famiglia, si è trasformata nella vistia al parco sonoro “Fruscìo”, ideato da Emanuele Lapiana in collaborazione con Apt Val di Sole e Parco Nazionale dello Stelvio.
Anticipo alcune note “operative” per poi passare al senso del mio articolo.
Se si vuole vivere un’esperienza di una giornata intera, suggerisco di organizzare l’usita con pranzo alla Malga Caldesa Bassa (1 ora circa il cammino dal parcheggio Cavallar) e poi visita al Parco Sonoro. Partendo dal parcheggio alle 10.00 circa, si riesce ad occupare la giornata e a godersi il parco sonoro fino alle 15.30/16.00.
Conosco Emanuele da qualche anno e sempre di più ne apprezzo le capacità artistiche e professionali: per questo, sapendo del suo utlimo lavoro, ho deciso di organizzarne la visita.
Dalla partenza del parcheggio Cavallar, a cui si arriva da una strada che non è propriamente una provinciale :-), si sale per circa una mezz’oretta a piedi verso la partenza del percorso. Le vie di salita sono due: o il sentiero tra i boschi, bello in salita, oppure la strada sterrata, più leggera e ottimanmente tenuta.
Inutile dirvi che il panorama, lungo tutto il percorso, è stato mozzafiato (vedi foto).

Il percorso “fruscìo” è un’esperienza da vivere quasi in solitudine e la sua immensa profondità l’ho percepita nella seconda visita, fatta prima di rientrare a casa. Ho avuto la fortuna, infatti, di spendere cinque minuti quasi in solitudine all’interno della prima installazione “battimi” mentre una leggera brezza dava movimento ai pini ed agli abeti presenti tutt’intorno.
Un concerto armonico e fantastico di fruscii che mi hanno fatto pensare al percorso e al messaggio educativo che vuole infondere: RISPETTO.
Eccolo trovato, a parer mio, il vero valore di questa iniziativa artistica: insegnare che la natura ed il territorio sono bellezza nel momento in cui si riesce ad averne pieno rispetto. La cosa ancora più forte, però, è stata quella di essere arrivato a questa conclusione in seguito al pensiero che l’esperienza intera mi ha fatto scaturire e, personalmente, credo che questo sia il valore più sublime che l’arte possa infondere.
Ecco perchè credo che il risultato di questa installazione sia straordinario e che Emanuele abbia fatto un altro capolavoro: creare arte è un’impresa che solo pochi talenti ormai sanno fare; creare arte che faccia pensare è geniale e, caro Lele, sei riuscito alla grande in questo intento.
