Petra

Cammini,

in una lingua di Siq di terra Giordana

e man a(m)man che si scioglie

trovi arte, a destra e a sinistra:

un pesce palla, un elefante

trovi pure il profilo di Dante,

baciato da un raggio

che scende a pennello

a ritoccar con magia

ogni singola roccia.

Mentre cammini

l’arte t’invade

e rapisce lo sguardo

come ladra d’immenso,

lasciandoti nudo di pensieri e parole

perché solo la vista

domina il tutto.

Possibile mai

cosi tanta bellezza?

Dio t’ha creata, t’ha tenuta segreta

Dio ce l’ha lasciata, magnifica Petra.

Io, la guida, l’imprenditore

Intraprendere a pieno un viaggio, non vuol dire solamente andare a visitare dei luoghi ma, personalmente, vuol dire anche conoscere le persone che si incontrano lungo la via.
In questo viaggio tra Israele e Giordania non mi sono soffermato solamente a dare modo ai miei occhi di vedere cose nuove (davvero straordinarie), ma mi sono dedicato anche a capire chi sono e cosa fanno le persone che ho incontrato lungo la strada.

Allora mi capita di conocere un cameriere-poeta, a Nazareth, tale Mohammad Abu Elyas, che cerca di tradurmi subito alcune sue poesie, con scarso risultato effettivo ma con un grande risultato in termini di amicizia a pelle. Poeta per passione, ma si vede dalla sua espressione che è una passione vera, pura. Mi arrivano i suoi aggiornamenti su facebook, costanti, e mi vien voglia di imparare l’arabo per comprendere a pieno il significato dei suoi versi.

Capita di incontrare, a Petra, un poliglotta beduino venditore di spezie, capace di snocciolare discorsi con fluente italiano, francese, spagnolo, inglese con un’apertura mentale ed una visione del mondo che, sebbene costruita nella sola città di Petra, appare essere quella di un navigato viaggiatore del mondo.

Capita di incontrare una straordinaria Guida, Mahdi Yanes (di cui già ho raccontato), che è riuscita in due giorni a fare breccia in un intero gruppo di 46 turisti trentini che, sebbene apparentemente burberi e introversi, hanno dimostrato invece grande apertura e disponibilità. Un modo di guidare le persone davvero unico, coinvolgente, emozionante e attraverso il quale ci siamo portati via tutti un pezzo di Giordania.

Capita infine di ritornare in Italia e di avere al fianco, in aereo, un giovane imprenditore padovano, aperto, spigliato che ti racconta in poco meno di un’ora l’altra visione del viaggiatore, quella del viaggiatore per necessità, che però risulta al finale tanto appassionante quanto complessa.

E io che centro in tutto questo? Oggi, più che mai, mi sento un pochino poeta-beduino-guida-imprenditore, e la sensazione non è niente male!