Esiste un modo per riqualificare il commercio? Si, investendo in cultura

Lhuman 2022

A leggere questo titolo immagino che qualche commerciante potrebbe sobbalzare e inveirmi contro ma cercherò, in queste righe, di spiegare la mia posizione. Premetto che non sono un commerciante, ma che le dinamiche del commercio le vedo da vicino, sia in quanto segretario dell’Associazione dei Commercianti al Dettaglio, sia in quanto orgoglioso fratello di una piccola commerciante attiva in una località periferica del Trentino.

In questi anni di attività, svolta volontariamente sul centro della città di Trento in qualità di Presidente del Consorzio Trento Iniziative, si è provato a sperimentare diversi tipi di animazione territoriale ed alla fine la conclusione a cui giungo è che solo attraverso un costante investimento in cultura, sarà possibile ridare slancio al commercio, in particolare a quello della nostra città.

Parto dando una delle definizioni di cultura spolverate dalla letteratura: la cultura è ciò che caratterizza i comportamenti individuali e collettivi. Già da qui si potrebbe disquisire molto a favore del mio assunto, dato che i comportamenti individuali e collettivi sono comunque influenzati da molti fattori, tra cui è indiscutibile il fatto che a vivere in un ambiente qualificato, culturalmente solido e attivo, si diminuisce la probabilità di riscontrare comportamenti vandalici o criminosi.

Non dobbiamo dubitare sul fatto che la cultura sia reale quanto piuttosto essere molto più consapevoli della sua importanza. Alcuni dati parlano chiaro: la spesa giornaliera di un turista passa da 67 euro al giorno per una vacanza al mare, ai 76 euro per una vacanza al lago, ai 102 per una vacanza in montagna fino ai 134 euro per una visita culturale. Solo questo dato dovrebbe far chiarezza sul fatto che con la cultura si mangia e si fanno mangiare anche gli altri (pensiamo a che fortuna abbiamo noi trentini ad avere, in un piccolo territorio, le tre macro destinazioni turistiche lago-montagna-cultura).
Il fatto però che mi ha convinto di più a scrivere questo pezzo è che esistono evidenti correlazioni, ad esempio, tra l’investimento in cultura e riduzione degli abbandoni scolastici; l’investimento in cultura è correlato alla salute, all’abbassamento dei livelli di criminalità, all’aumento della qualità percepita della vita. Insomma, a circondarsi di cose belle e qualificanti, siamo e diventiamo più belli sia noi stessi ma soprattutto noi stessi dentro la comunità in cui viviamo.


Fanno ben sperare le parole ed i pensieri sia del Presidente dei Commercianti del Trentino di Confcommercio Piffer che del Vice Sindaco Stanchina: in entrambi i casi si parla di un cambio culturale rispetto al mondo del commercio e credo che sia ormai giunto il momento di avviare davvero una piccola rivoluzione illuministica. L’imperversare della tecnologia digitale ha stravolto il mondo ma non è ancora riuscita, e non riuscirà mai, a stravolgere una solida certezza: il valore dell’essere umano nella relazione, soprattutto nella relazione di scambio.

Su questo occorre investire, circondando poi ogni ragionamento di investimenti a favore di attività e iniziative culturali affinché i flussi di turisti dirottati sulla nostra città siano i flussi delle disponibilità di spesa più alta, da capitalizzare in negozi belli, accoglienti e dove l’esplosione dell’unicità della relazione umana deve avvenire al meglio. In tutto questo ci deve stare la disponibilità a cambiare anche qualche paradigma troppo consolidato del commercio. 9-12, 15-19 è un tema da affrontare con i commercianti, quanto prima; cambiare prospettiva sui parcheggi, anche; trasformare la movida, in una città che punta ad avere 20.000 studenti universitari, da minaccia ad opportunità deve essere messo tra le priorità.
In tutto questo la piccola realtà del Consorzio può già dire di aver avviato la sua micro rivoluzione culturale: il Natale 2022, con la sua opera d’arte collaborativa ed i cortei luminosi di Lhuman, carichi di significato culturale ed artistico, è già riuscito a dimostrare quanto anche piccole iniziative culturali così profonde possano lasciare il segno.

Quanti sono pronti, a piccoli passi, ad imboccare la strada del cambiamento?  

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Fruscìo (Val di Sole) – esperienza per riflettere

Domenica 21 agosto 2022, l’occasione di una stupenda giornata di sole unita all’idea di fare una gita con la famiglia, si è trasformata nella vistia al parco sonoro “Fruscìo”, ideato da Emanuele Lapiana in collaborazione con Apt Val di Sole e Parco Nazionale dello Stelvio.

Anticipo alcune note “operative” per poi passare al senso del mio articolo.
Se si vuole vivere un’esperienza di una giornata intera, suggerisco di organizzare l’usita con pranzo alla Malga Caldesa Bassa (1 ora circa il cammino dal parcheggio Cavallar) e poi visita al Parco Sonoro. Partendo dal parcheggio alle 10.00 circa, si riesce ad occupare la giornata e a godersi il parco sonoro fino alle 15.30/16.00.

Conosco Emanuele da qualche anno e sempre di più ne apprezzo le capacità artistiche e professionali: per questo, sapendo del suo utlimo lavoro, ho deciso di organizzarne la visita.
Dalla partenza del parcheggio Cavallar, a cui si arriva da una strada che non è propriamente una provinciale :-), si sale per circa una mezz’oretta a piedi verso la partenza del percorso. Le vie di salita sono due: o il sentiero tra i boschi, bello in salita, oppure la strada sterrata, più leggera e ottimanmente tenuta.
Inutile dirvi che il panorama, lungo tutto il percorso, è stato mozzafiato (vedi foto).

Il percorso sonoro è ottimamente segnalato e, fin dalla sua partenza, ne ho percepito la sua straordinaria unicità. Fatto con i bambini è stato “divertente” perchè insieme a loro abbiamo “giocato” ad ascoltare la natura lungo le tappe dell’installazione, ma non è quello il suo senso anche se è stato piacevolissimo.

Il percorso “fruscìo” è un’esperienza da vivere quasi in solitudine e la sua immensa profondità l’ho percepita nella seconda visita, fatta prima di rientrare a casa. Ho avuto la fortuna, infatti, di spendere cinque minuti quasi in solitudine all’interno della prima installazione “battimi” mentre una leggera brezza dava movimento ai pini ed agli abeti presenti tutt’intorno.
Un concerto armonico e fantastico di fruscii che mi hanno fatto pensare al percorso e al messaggio educativo che vuole infondere: RISPETTO.
Eccolo trovato, a parer mio, il vero valore di questa iniziativa artistica: insegnare che la natura ed il territorio sono bellezza nel momento in cui si riesce ad averne pieno rispetto. La cosa ancora più forte, però, è stata quella di essere arrivato a questa conclusione in seguito al pensiero che l’esperienza intera mi ha fatto scaturire e, personalmente, credo che questo sia il valore più sublime che l’arte possa infondere.
Ecco perchè credo che il risultato di questa installazione sia straordinario e che Emanuele abbia fatto un altro capolavoro: creare arte è un’impresa che solo pochi talenti ormai sanno fare; creare arte che faccia pensare è geniale e, caro Lele, sei riuscito alla grande in questo intento.