CONVEGNO 12 OTTOBRE 2013 – TEATRO PARROCHIALE DI CALAVINO (h. 16.00)

Un nuovo progetto culturale per la salvaguardia e lo sviluppo dell’ambiente trentino tra associazionismo e partecipazione delle comunità.

E’ risaputo come il territorio trentino possa contare sul supporto di una fitta base di volontari che, silenziosamente e con molta laboriosità, si dedicano, in maniera diversa, alla salvaguardia dei loro piccoli paesi, dei loro territori, delle loro tradizioni. Per quanto concerne la realtà che io presiedo, la Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi, parlo di 180 proloco, 10 consorzi, 1 federazione, 20.000 volontari.

Quello che io definisco “un vero e proprio esercito di volontari”, agisce in maniera gratuita, sorretto da contratti definiti psicologici, nei quali la gratuità della prestazione lavorativa viene bilanciata dalla soddisfazione personale, dal riconoscimento dell’aver conseguito il bene comune. Le regole alle quali un volontario sottostà nell’esercizio delle sue azioni non sono regole formalizzate, non ci sono vincoli contrattuali che le governano; il tutto viene retto da quello che oggi si definisce appunto contratto psicologico (tema sul quale la Federazione sta iniziando un’approfondita ricerca), ovvero una serie di regole non scritte, non scrivibili, che conducono l’individuo a stare in un gruppo, rispettarne regole e modalità di partecipazione, disporre di tempo e forza lavoro non “retribuiti”.

Una vera e straordinaria risorsa dunque, per i nostri territori e per le nostre comunità, sulle quali gravitano delle sostanziali, lasciatemi azzardare il termine, “aziende non riconosciute”, dove al posto di impiegati e operai mettiamo i volontari, e dove al posto del profitto possiamo tranquillamente mettere “il bene comune!”. Un bene comune dallo straordinario valore visto che il fare cultura, intesa qui nella sua più larga accezione, ed il fruire cultura contribuiscono al miglioramento delle condizioni di vita.

Questa tipologia di partecipazione però, oggi, non è paragonabile a quella di qualche decennio or sono: lo sappiamo tutti come la velocità di cambiamento degli aspetti socio-relazionali della società odierna, spinga le persone ad allontanarsi sempre più dallo spirito del volontariato ed ecco che allora dedicare attenzione al tema della sua salvaguardia, risulta essere oggi molto importante. I cambiamenti della società, che noi non possiamo ovviamente modificare, possono però essere approfonditi ed analizzati e di conseguenza capiti; si possono applicare delle strategie per sfruttarne le forze e limitarne le debolezze, e l’approfondimento del convengo potrà, in un certo senso, dare un piccolo contributo.

Sottolineo come questi approfondimenti, apparentemente lontani da un immediato ritorno (sia esso economico che di conoscenza), assumano invece un’importanza primaria. Il benessere di una comunità non è legato solamente al profitto economico, per usare un indicatore a voi tutti conosciuto, all’aumento del PIL, anzi. Il benessere di una comunità aumenta invece quando le persone sono soddisfatte, quando le persone, partecipando, contribuiscono all’aumento del bene comune, quando le loro azioni volontarie vengono riconosciute e apprezzate; azioni che sono espresse nel fare associazionismo e nella partecipazione.

PER APPROFONDIRE IL TEMA, VI SUGGERISCO DI PARTECIPARE AL CONVEGNO!

ENRICO FAES

Il giusto peso al volontariato turistico Trentino

Mettiamo caso che una comitiva di marziani sbarchi in Trentino, così all’improvviso, in un caldo e soleggiato week end di agosto. Spaesati e non consci di quello che sta loro attorno si dirigono verso il punto del paese da dove proviene più rumore, e lì vi trovano dei tendoni montati, una serie di panche disposte in fila, alcuni stand particolarmente ricchi di manufatti e prodotti culinari, e gente, tanta gente che ride e sorride, sparpagliata un po’ qua e un po’ là. Siccome sono marziani, basta loro poco per imparare la nostra lingua e, dopo un breve momento di impasse inziale, cominciano a comunicare con le persone presenti. Viene loro raccontata che quella è una “festa di paese” una “sagra”, allestita per animare il territorio di riferimento. I marziani chiedono allora “perché in questo paese fate queste feste?” e viene loro risposto: “perché è una tradizione, è una manifestazione che lega le generazioni nel tempo e a noi piace, una volta all’anno, stringere questo patto tra le generazioni passate e quelle future”. Allora i marziani chiedono “ma quanto vi sarà mai costato tutto ciò?” e, con molta sobrietà e allegria, viene loro risposto “ci è costato sì, ma neanche così tanto. La manodopera è tutta frutto di aiuto volontario, apportato dai volontari soci e non della nostra associazione. Ci è voluto un mesetto a mettere insieme tutto questo, ma lo abbiamo fatto con allegria e generosità, senza sentire più di tanto il peso del lavoro!”.

I marziani, sconvolti dall’apprendere che ancora esiste un posto dove si riesca a fare qualcosa gratis ed increduli su quanto loro raccontato, passano in rassegna uno ad uno i volontari ed effettivamente si rendono conto che, chi più-chi meno, tutti hanno messo a disposizione il loro tempo per la realizzazione di questa “festa di paese”. Viene loro offerto un pasto caldo, che accettano di assaggiare, scoprendo che, sebbene semplice, è preparto e servito con cura e genuinità. Anche il vino è buono, così come i dolci e l’atmosfera nel suo complesso è davvero accogliente.

Il tempo passa veloce, tra due chiacchere in allegria, una visita agli stand, l’ascolto di quel concerto di musiche tradizionali, ed arrivata sera i marziani si apprestano a fare ritorno. Si fermano ancora un istante e chiedono “ma come vi chiamate voi, che ci avete accolto con così tanta premura?”

“Siamo la Pro Loco” viene loro risposto “siamo volontari silenziosi ma laboriosi: ci preoccupiamo di rendere il nostro paese più vivibile e, quando ci capita, vediamo di far passare, a chi ospitiamo, momenti che siano accoglienti e indimenticabili. Lo facciamo mettendoci a disposizione degli altri, senza badare al tempo che dedichiamo, perché siamo convinti che realizzare queste manifestazioni faccia bene a noi che le facciamo e a tutti quelli che vi partecipano!”. E la storia continua…..

Forse non sarà per tutte le nostre Pro Loco così, forse non tutti gli stand gastronomici saranno ricchi di piatti tipici accattivanti e  deliziosi; sicuramente aspetti da migliorare ce ne sono ancora moltissimi e chissà mai se riusciremo a migliorali tutti ma una cosa è sicuramente vera: il volontariato turistico delle Pro Loco Trentine è un vero e valore aggiunto che contraddistingue il nostro territorio ed il nostro fare comunità ed è giunta ora, a marziani o a terrestri, che si cominci a riconoscerlo con maggiore autorevolezza!