Pioggia
Scende su pareti di pallido vetro
correndo verso il basso distante
una goccia dall’alto del cielo
con il suo silenzio assordante.
Dietro lei, un’altra ancora giù,
veloce come la sorella sua,
la raggiunge in tutta fretta
per aumentar il chiasso:
son tre, trecento, mille
il silenzio si fà suono
e cadon fino in terra
cadendo all’uni-suono.
C’è chi rimane là, immobile sul suolo
chi invece trova casa
su vetri lisci e lunghi,
chi affonda sugli ombrelli
di umani come funghi,
chi schizza sopra i tetti
di tintinii in ninna nanna.
E’ sempre un lamentar,
o pioggia di novembre:
c’è chi ti vuole in sole,
chi ti vuol in neve
c’è chi, a onor del vero, proprio non ti vuole,
ma sai donar poesia,
a chi ti ascolta dentro,
e vede nella tua essenza
lo scorrer d’una vita. E.F
Ripropongo, oggi, il binomio foto e poesia.
Prendo a prestito una bella foto di Davide Turrini, scattata sul campo da calcio di Oltra-Dro, alla quale aggiungo qualche verso nato dalla mia passione per il calcio e per tutto quello che questo sport evoca.