T’ho presa Luna, stanotte,
tra il tuo apparire e fuggire,
come un ping pong tra le montagne…
Vestita in Eclissi,
dal sapor ci cerimonia,
ti presenti come “stella”
di una notte senza gloria
e fai provare il Tutto
in pochi, ma infiniti, istanti.
E.F
Questa sera la luna sogna più languidamente; come una
bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera
prima d’addormentarsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona
a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni
bianche che salgono nell’azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa
terra una lacrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lacrima
dai riflessi iridati come un frammento d’opale, e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole.
Charles Baudelaire da “I fiori del Male”