Lunedì, 26 marzo…UNA COMMEDIA DIVINA: CANTO QUINTO

CANTO QUINTO: PURGATORIO

 

Verso il cammin che porta alla cima

ci fù da sostare un istante in collina

per la precisione il promontorio di Gabbiolo

luogo di poca fortuna e non solo:

infatti negli anni è da sempre ostile

ben molti ci persero infatti la bile

a vedere i droati giocare invano

e soccombere in campo all’avversario sovrano.

 

A dire il vero l’inizio delle ostilità

ebbe a dimostrare quanto detto un secondo fà

e il tiro del gatto, avversario felino

trovò impreparato il portiere, giusto un tantino

che colto in fallo da una tal traiettoria

non seppe parare e cantare vittoria.

 

Dentro il purgatorio, seduto lì in tana

ci stava un centrocampista assopito sulla panca piana

e mentre i compagni stavano a giocare

lui i pettorali si continuava a gonfiare:

chiamato in causa in svantaggio ahimè

gonfiò il petto ed entrò il buon Dallapè

che prima di entrare si mise a pompare

perché a tutti quanti volea dimostrare

che se tu lo guardi, anche da lontano

assomiglia assai molto a Costantino Vitagliano.

Fatto un assist e un passaggio decisivo

si inchinò veloce e cominciò deciso

a riprendere ancora imperterrito a pompare

perché i pettorali non volea veder sgonfiare.

 

Sulla sinistra sbattuti dal vento i suoi ricciolini

custodia il cancello del paradiso il piccolo Perini:

lui tra i due mondi costretto a restare

perché ancora molto non riesce a segnare

corre, dribbla e si mostra persona combattiva

ma ancora lui pecca in fase realizzativa

apre il cancello per entrare in paradiso

ma quando c’è da entrarvi non sembra deciso:

crediam che gli ami davvero da pazzi

restare a ballare col vecchio Paolazzi

e quindi il purgatorio ancor è il suo mondo

sicuri che lì di sopra arriverà in un secondo.

 

Subito dentro il porton del paradiso

si senton schiamazzi dal tono deciso:

è lui che le chiama “venite a me amiche”

soprattutto se brune, tettone e fiche

il Fino è del cielo il pr ufficiale

seleziona la compagnia per il cugino Ale

Ma noi ci chiediamo “da chi avrà imparato il buon Fino?”

ma è ovvia risposta: dal nonno Costantino.

Talvolta il pr smette di fare

allora ogni tanto riesce a segnare

Quest’anno una volta, sembrerebbe pochino

ma che gol da tre punti, funambolico Fino

allora in paradiso è giusto che tu stia

a bombazza, come sempre, e con tanta allegria.

 

Arrivato sul cancello, da bomber al suo pari

entrò senza bussare il buon Luca Calcari:

è vero lui sarebbe del purgatorio il titolare

ma dopo stri tre gol il paradiso non gli si può negare

e così un posto in più davanti s’è creato

un posto che nessuno avrebbe mai pensato!

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