Per chi, come me, ha la fortuna di avere un figlio (o più di uno), questa immagine che sta facendo il giro del mondo ha l’effetto di un sonoro pugno nello stomaco.
Questo bambino siriano, morto sulla spiaggia di Bodrum, diventa l’emblema della moderna banalità del male: famiglie indifese che per scappare dalla guerra cercano disperatamente una via di salvezza, trovando invece la morte, l’intolleranza, la discriminazione, l’odio.
Non è facile scrivere un post o un articolo di questo genere, perchè il rischio di fornire giudizi o commenti scriteriati è davvero alto. Io provo semplicemente ad esprimere un mio ragionamento, perchè non riesco a non pensarci.
Sono ormai convinto davvero di quanto il male, oggigiorno, sia davvero comune, ordinario, scontato ma dinnanzi a questa foto, che grida vendetta al cielo, maturo la convizione che tutta questa banalità possa essere facilmente arginata con poco, con quello che definisco la “semplicità del bene”. Un gesto, un’azione (anche se piccola) per aiutare queste persone, per accoglierle (lasciando perdere, per favore, le stumentalizzazioni politiche), occorre davvero farlo e le motivazioni per compiere tali azioni è facilmente reperibile in ciascuno di noi: proviamo ad immaginare che quel bambino sia nostro figlio! Proviamo a pensare che di colpo coccole, sorrisi, divertimento, benessere, gite in montagna non ci siano più…Proviamo a non pensare che…poverino, mi dispiace, ma è capitato ad altri…….ed è impossibile restare indifferenti a tutto questo!