Sebbene ci siano versioni contrastanti a riguardo, io credo veramente nella teoria dell’Homo Zappiens e nel fatto che stiamo vivendo in una nuova Era.
All’interno delle tante attività che sono cambiate nell’era digitale, ne esiste una che mi sta incuriosendo in particolar modo: è il fare (anche se il verbo corretto sarebbe dire) politica. Non mi nascondo dal fatto che questa curiosità è esplosa in questi giorni, nei quali ho ricevuto richieste di mettere “mi piace” a pagine di liste elettorali, talmente tante da farmi avvetire una certa “ansia da mi piace”. Per fugare ogni interpretazione: credo sia del tutto legittimo inviare richieste e fare pagine, anzi, significa che le persone che stanno dedicando tempo alla loro attività lo stanno facendo a 360 gradi e con l’utilizzo di tutti i mezzi a loro disposizione. Il punto del mio pensiero è però un altro. Nell’era digitale il luogo non è più la piazza, l’Agorà, il centro della Polis (città, da cui deriva la parola politica) dove ci si raccoglieva. Quel luogo sacro dove l’incontro era la materia del fare politica (fare Polis, fare cittadinanza) è stato spodestato quasi in toto da Facebook e da Twitter.
Agorà Vs InterNet dunque.
Quello che realizzao sempre più è la fragilità di pensiero che la politica moderna sta generando. Ovviamente il discorso è molto generico e generale ma pensiamoci bene: fare politica nell’Agorà significava scendere in piazza, fisicamente; significava essere preparati ed essere dotati di un pensiero 1. strutturato, 2. credibile, 3. sostenibile, 4. coerente!
Tutto ciò nell’era digitale non accade più perchè basta semplicemente scrivere 140 caratteri per lanciare uno slogan o un messaggio elettorare su twitter, o 400 e poco più caratteri per farlo su Facebook (se ne possono usare di più, ma nessuno lo fa perchè l’attenzione di lettura oramai scade dopo la quinta riga). Ed allora mi chiedo, sempre con più insistenza: sono davvero Facebook e Twitter i luoghi dove si fà la politica dell’era digitale? E, se la risposta è SI, possiamo ancora chiamarla Politica?
Me lo chiedo senza polemizzare, sia ben chiaro: quanto sto scrivendo, tra poco verrà postato sia su facebook che su twitter e quindi ho fiducia nell’effetto divulgativo di questi due strumenti, ma non è questa la questione.
La questione, la ribadisco, è che quella dell’era digitale non la possiamo più chiamare politica, dobbiamo trovare un nuovo paradigma, una nuova dicitura.
Uso quindi la matematica e lancio un appello…aiutatemi a risolvere questa equazione:
homo sapiens : politica = homo zappiens : ???