Ieri in tarda mattinata è stato siglato, dal sottoscritto e dal presidente della Strada del Vino e dei Sapori Trentini, quello che reputo essere uno dei migliori accordi di partenariato pensato negli ultimi anni. Lo dico con orgoglio e con ferma convinzione, ed ora cerco di spiegare anche il perchè.
Da quando sono entrato a far parte del settore turistico provinciale ho sentito parlare molto di “sguardo al sistema altoatesino” ma, pur constatando come il trentino abbia le potenzialità anche per superare l’Alto Adige, ho registrato una certa paura nell’attivare azioni concrete a riguardo. La paura fa parte dei processi di cambiamento, non v’è dubbio, ma i passi vanno fatti in avanti e non indietro. Ecco allora che, grazie al mio peregrinare per Pro loco, ho avuto modo di confrontarmi con la Strada del Vino, già attiva in alcuni eventi promossi dalle pro loco. Fare uno più uno è stato poi semplice, soprattutto perchè questa visione di fare un passo verso il cambiamento è stata accolta alla pari dalla stessa Strada. Mettere al servizio delle pro loco formazione specifica per imparare a proporre prodotti tipici e, di fatto, aquisire nozioni per narrare il proprio territorio ci è sembrato essere cosa buona e giusta.
Da una parte i volontari, che vivono con passione il loro essere nel territorio, dall’altra i produttori che vivono con passione il loro produrre dal territorio: binomio assoluto, da valorizzare, da far esplodere perchè in questa collaborazione sta il significato di sentirsi appartenti alla propria terra; quello che fanno gli altoatesini, niente di più niente di meno.
Ovviamente il fare pro loco non deve essere solo concentrato su questo: l’associazione pro loco è bella perchè riesce a sviluppare tante iniziative, da quelle di animazione, alle azioni di abbellimento, a progetti culturali e via dicendo. Dobbiamo però essere responsabili nell’utilizzare al meglio le risorse pubbliche che, nel nostro caso, ci vengono date perchè siamo soggetti turistici. Ecco perchè crediamo che essere in grado di valorizzare al meglio le produzioni locali di qualità sia davvero un atto di responsabilità.
Spero che questa collaborazione porti ai risultati che auspichiamo, che sono risultati soprattutto culturali e non numerici. Vedo, da qui a cinque anni, persone felici di venire in Trentino ad assaporare prodotti speciali, narrati da volontari unici, che oltre ad essere tali, sono diventati piano piano degli affascinanti narratori di territorio.