Martedì, 27 Marzo 2012…Cominica il Paradiso

CANTO SESTO: PARADISO

Passato inferno e purgatorio, a passo assai deciso
il mister ed il suo vice s’apprestavan al paradiso:
una musica soave e rumor di ballerine
si sentian man a man, sempre più vicine
il candor di queste dame dall’aspetto sopraffino
fecero pensar, che ben avea scelto il vecchio Fino.

Arrivati così al cospetto della casa del Signore
trovaron il Bortolotti a far di casa onore:
occhio assai ceruleo e fisico scolpito
stava a ballare, anch’egli il menaito
con un tunica bianca movea il bacin suadente
calzando però ancora quelle cavolo di Hug orrende.
Vedendolo in paradiso, il mister assai sorpreso
gli disse a cuor aperto “mi t’averia mes sopeso
tra purgatorio e inferno perché più devi fare
il Calca più di te, è stato in grado di segnare!”.
Fù allor che di soppianto e senza esitare
il bomber di cavedine ben seppe replicare
dicendo che tra passaggi e assist decisivi
per stare in paradiso ne aveva più di uno di validi motivi.
E fù così che riprese, a suon di macarena
a ballare il menaito muovendosi di gran lena.

Poco più distante, dal tono di voce ardito
sentiron questa frase: “cos’è che te m’ha dito?”
immaginaron quindi chi stavan per trovare
colui che verso l’inferno avean visto pria viaggiare.
Vestito di gran punto, soprabito e mocassino
il caro e buon Cristiano giacea lì vicino:
la zigaretta in bocca, viaggiava alquanto a caso
dicendo a tutti quanti: “m’è andà a coca cola su pa il naso”
e quando vide arrivare il Fulvio con l’allenatore
si scagliò loro contro, lamentandosi con ardore
“chel mona de Paolaci, pà un pelo de una tosa
che s’era solo un cesso, ma ghe parea vogliosa
el ne lasa a morire tutti, en mona proprio l’è
ma se lo gato in giro, ah si t’è vedarè
che cavo via le recie, i piei e anca i braci
così dopo l’empara, chel mona de Paolaci!
Vistolo scaldato e con una cera cupa
il mister colse l’attimo e disse: “te offro na sambuca?”
alchè lui annuì e si mise quindi in fila
ma quando ordinò, optò “pà una tequila”
e dopo averne bevue mili, si calmò il tono acceso
anche perché ormai el z’era ormai disteso.
Di tutti gli ambitanti del paradiso intero
el grande Cris Molon è cittadino vero
e anca se ogni tant en rosso el g’ha a ciapare
l’è giusto ricordar che le so colpe el sa espiare
e pò diciamola tutta che dal paradiso meglio l’urlo suona
con forza, e per sempre HELLAS VERONA!

In mezzo al trono l’ultimo attaccante
di cui racconteremo la carriera assai brillante
per oggi però ci si deve accontentare
mister, sta sera, non farmi affaticare!

Lunedì, 26 marzo…UNA COMMEDIA DIVINA: CANTO QUINTO

CANTO QUINTO: PURGATORIO

 

Verso il cammin che porta alla cima

ci fù da sostare un istante in collina

per la precisione il promontorio di Gabbiolo

luogo di poca fortuna e non solo:

infatti negli anni è da sempre ostile

ben molti ci persero infatti la bile

a vedere i droati giocare invano

e soccombere in campo all’avversario sovrano.

 

A dire il vero l’inizio delle ostilità

ebbe a dimostrare quanto detto un secondo fà

e il tiro del gatto, avversario felino

trovò impreparato il portiere, giusto un tantino

che colto in fallo da una tal traiettoria

non seppe parare e cantare vittoria.

 

Dentro il purgatorio, seduto lì in tana

ci stava un centrocampista assopito sulla panca piana

e mentre i compagni stavano a giocare

lui i pettorali si continuava a gonfiare:

chiamato in causa in svantaggio ahimè

gonfiò il petto ed entrò il buon Dallapè

che prima di entrare si mise a pompare

perché a tutti quanti volea dimostrare

che se tu lo guardi, anche da lontano

assomiglia assai molto a Costantino Vitagliano.

Fatto un assist e un passaggio decisivo

si inchinò veloce e cominciò deciso

a riprendere ancora imperterrito a pompare

perché i pettorali non volea veder sgonfiare.

 

Sulla sinistra sbattuti dal vento i suoi ricciolini

custodia il cancello del paradiso il piccolo Perini:

lui tra i due mondi costretto a restare

perché ancora molto non riesce a segnare

corre, dribbla e si mostra persona combattiva

ma ancora lui pecca in fase realizzativa

apre il cancello per entrare in paradiso

ma quando c’è da entrarvi non sembra deciso:

crediam che gli ami davvero da pazzi

restare a ballare col vecchio Paolazzi

e quindi il purgatorio ancor è il suo mondo

sicuri che lì di sopra arriverà in un secondo.

 

Subito dentro il porton del paradiso

si senton schiamazzi dal tono deciso:

è lui che le chiama “venite a me amiche”

soprattutto se brune, tettone e fiche

il Fino è del cielo il pr ufficiale

seleziona la compagnia per il cugino Ale

Ma noi ci chiediamo “da chi avrà imparato il buon Fino?”

ma è ovvia risposta: dal nonno Costantino.

Talvolta il pr smette di fare

allora ogni tanto riesce a segnare

Quest’anno una volta, sembrerebbe pochino

ma che gol da tre punti, funambolico Fino

allora in paradiso è giusto che tu stia

a bombazza, come sempre, e con tanta allegria.

 

Arrivato sul cancello, da bomber al suo pari

entrò senza bussare il buon Luca Calcari:

è vero lui sarebbe del purgatorio il titolare

ma dopo stri tre gol il paradiso non gli si può negare

e così un posto in più davanti s’è creato

un posto che nessuno avrebbe mai pensato!